Viola Come Il Mare LE LOCATION palermitane – La fiction con Can Yaman e Francesca Chillemi
Viola Come Il Mare LE LOCATION palermitane – La fiction con Can Yaman e Francesca Chillemi
La fiction Viola Come Il Mare targata Lux Vide con Can Yaman e Francesca Chillemi, prossimamente in onda su Canale 5, vede come location Roma e dintorni (tra esterno e Studi Lux Vide a Formello) e la splendida Palermo.
In questo articolo vi descriviamo alcuni dei luoghi più significativi che sono stati ripresi dai cellulari del cast, dello staff e degli addetti ai lavori sul set.
Sicuramente molti di questi scorci li rivedremo nelle varie puntate della serie tv, così saremo ancora più coinvolti nelle vicende dei protagonisti.
Can Yaman a Palermo per le riprese della fiction “Viola come il Mare” con Francesca Chillemi
Viola Come Il Mare LE LOCATION palermitane – La fiction con Can Yaman e Francesca Chillemi
Mondello
La località di Mondello si trova a pochi chilometri dalla città di Palermo.
Adagiata lungo l’arco di una pittoresca baia, tra il monte Pellegrino e Capo Gallo, Mondello è un importante centro balneare che, negli ultimi decenni ha conosciuto uno straordinario sviluppo urbano.
L’inverno è il periodo migliore per apprezzare la sua spiaggia dorata e il suo mare cristallino che durante la stagione balneare vengono invasi dai cittadini palermitani e dai turisti.
Una particolarità di Mondello sono le bellissime ville nei dintorni, specialmente nella parte di Mondello Valdesi. In questa località si erge L’Antico Stabilimento Balneare di Mondello progettato dall’architetto Rudolf Stualker.
L’edificio rappresenta una delle opere architettoniche in stile Art Nouveau più belle d’Europa.
FONTE: siciliamare.info
La Cattedrale di Palermo
La Basilica Cattedrale Metropolitana Primaziale della Santa Vergine Maria Assunta, nota semplicemente come Cattedrale di Palermo.
E’ il principale luogo di culto cattolico della città di Palermo e sede arcivescovile dell’omonima arcidiocesi metropolitana.
In essa sono custodite le spoglie di Santa Rosalia, chiamata ed invocata dai palermitani con l’affettuoso appellativo di “SANTUZZA” che è diventata la Santa Patrona di Palermo per averla salvata dalla peste del 1624.
La Cattedrale di Palermo, dal 3 luglio del 2015, fa parte dell’ITINERARIO ARABO NORMANNO che è stato inserito nella “WORLD HERITAGE LIST” dell’UNESCO quale PATRIMONIO DELL’UMANITA’.
FONTE: cattedrale.palermo.it
La Fontana Pretoria
La Fontana Pretoria fu realizzata nel 1554 dallo scultore toscano Francesco Camilliani per ornare una villa fiorentina. Successivamente, fu acquistata dal Senato palermitano per la cifra di 20/30.000 scudi e arrivò a Palermo smontata in 644 pezzi e ricomposta in maniera diversa rispetto al disegno originario.
La fontana ha impianto ellittico con vasche concentriche, disposte su tre livelli; scale e statue si alternano secondo uno schema classico e simmetrico.
La palese nudità delle figure esposte non mancarono di turbare l’animo dei cittadini che ribattezzarono questo sito, “Piazza della Vergogne”.
FONTE: turismo.comune.palermo.it
Hotel Palazzo Sitano (dove ha soggiornato il cast)
L’Hotel Palazzo Sitano nasce all’interno di una dimora antica nel centro storico “il Cassaro” di Palermo, termine utilizzato dai palermitani per indicare Corso Vittorio Emanuele II, la strada più antica della città edificata dai Fenici nel VII secolo a.C.
L’edificazione di Palazzo Sitano si snoda tra il 1712 e il 1860 nei pressi dell’antichissimo Convento di San Francesco. Infatti, Palazzo Sitano, con la sua mole, si erge a guardiano dell’antico giardino del Convento che si spinge nell’hotel stesso.
Tantissimi gli elementi architettonici antichi come gli affreschi originali, la scala padronale, il cortile interno e il loggiato in pietra nuda.
Torre Garbonogara
Situata sulla sponda destra del fiume Imera, la Torre Garbonogara, domina un’ampia corte quadrata chiusa da tutti i lati.
È perfettamente conservata nelle sue cinquecentesche forme originarie e il corpo massiccio, di forma rettangolare e muratura in pietrame a vista, domina un’ampia corte quadrata chiusa da tutti i lati (baglio).
Edificata alla fine del XVI secolo, il suo nome è di derivazione araba ed è composto da “garb”, che significa terra occidentale, e “nuarah”, luogo di floride coltivazioni.
La sua nascita è legata alla memoria della coltivazione dello zucchero che ebbe un impatto economico e sociale determinante nella seconda metà del Cinquecento in Sicilia.
FONTI:
beniambientalieculturaliimeresi.wordpress.com
Isola delle femmine
Piccolo comune italiano, stretto tra due riserve naturali e lambito da un mare cristallino, in provincia di Palermo. Deve suo il nome all’isolotto di fronte, chiamato appunto Isola delle Femmine.
Diverse sono le leggende legate al nome e, quella più popolare, considera erroneamente la torre come prigione per sole donne.
In realtà il nome “isola delle femmine” è frutto di un lungo processo di italianizzazione: infatti l’antico nome dell’isolotto, secondo la tradizione popolare, era “Insula Fimi”, anch’esso frutto di un processo di omologazione e derivato da “isola di Eufemio”, dal nome del generale Eufemio di Messina, governatore bizantino Sicilia.
Sull’isola è presente una torre, costruita in prossimità del punto più alto, risalente al XVI secolo, di tipologia riconducibile all’architetto fiorentino Camillo Camilliani conosciuto per la Fontana Pretoria di Palermo.
L’Isola delle Femmine è un patrimonio naturale protetto dalla Lipu, la Lega Italiana Protezione Uccelli.
FONTE: https://siviaggia.it
Teatro Massimo di Palermo
Nella piazza Giuseppe Verdi di Palermo, si trova il Teatro Massimo Vittorio Emanuele, meglio noto come Teatro Massimo, il più grande edificio teatrale lirico d’Italia con un’ampiezza di oltre 7000 metri, il terzo in Europa.
Nel 1990 il teatro è stato lo scenario di alcune riprese del film “Il Padrino -parte III”. Sul frontone della facciata si può leggere il motto “L’arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l’avvenire”.
L’esterno del teatro si presenta con una monumentale scalinata ai lati della quale sono posti due leoni bronzei con le allegorie della Tragedia e della Lirica.
FONTE: https://turismo.comune.palermo.it/
Santa Maria dello Spasimo
La chiesa di Santa Maria dello Spasimo si trova nel quartiere della Kalsa, una delle parti più antiche della città.
La costruzione del tempio iniziò nel 1509, approvato con bolla pontificia di Papa Giulio II.
Malgrado ciò divenne di grande importanza per la città anche arricchendosi di un capolavoro d’inestimabile valore: “Andata al Calvario” da tutti conosciuto come Spasimo di Sicilia nome che influenzerà il titolo e la denominazione della chiesa.
L’opera è di Raffaello Sanzio e raffigura appunto lo sgomento di Maria dinanzi al Cristo caduto sotto il peso della croce. Ora il dipinto di può ammirare al Prado di Madrid.
Negli anni è stata sede di spettacoli pubblici, una specie di primo esempio di “teatro stabile” in Italia.
Durante l’epidemia di peste del 1624 fu utilizzato come lazzaretto per il ricovero degli ammalati. Dal 1997 i locali dell’ex-ospedale ospitano gli uffici della Fondazione The Brass Group, il Museo del Jazz, la Scuola Popolare di Musica, il Ridotto, denominato anche Blue Brass e la Scuola Europea d’Orchestra Jazz.
FONTE: https://turismo.comune.palermo.it/
Palazzina dei Quattro Pizzi
L’originale edificio, così denominato per via delle quattro torrette, è opera dell’architetto padovano Carlo Giachery.
Lo stile è il tipico “Gothic Revival” inglesizzante che andava di moda a Palermo in quell’epoca.
Esso interpreta il messaggio che don Vincenzo Florio senior tendeva a sottolineare ossia gli influssi della cultura anglosassone come elementi del suo collegamento ideale e formativo con le numerosissime famiglie di imprenditori d’oltremanica presenti a Palermo in quel tempo, con i quali manteneva rapporti di lavoro.
FONTE: palermoviva.it/
L’Ospizio Marino
L’Ospizio Marino fu fondato e inaugurato il 7 giugno 1874 da Enrico Albanese, medico di fama indiscussa, nato a Palermo l’11 aprile 1834 e autore di molti trattati di medicina.
Questo è un istituto che nasce per curare i minori colpiti da scrofola, tubercolosi e rachitismo e sorge all’Arenella.
Durante i primi anni l’impianto fu utilizzato solo nei mesi estivi e funzionava come una vera e propria Colonia Marina simile ad altre iniziative già realizzate sulle spiagge italiane.
Successivamente fu istituita una scuola con metodo froëbelliano in cui i bambini potevano imparare giocando, cantando e ascoltando storie.
Alla morte inaspettata del fondatore, l’Ospizio Marino ha continuato nella propria funzione di piccolo ospedale per le borgate marinare ai piedi di Monte Pellegrino e i quartieri a nord della città.
FONTE: ENRICO ALBANESE E L’OSPIZIO MARINO
La Vucciria
Noto mercato storico palermitano il cui nome deriva dalla parola Bucceria, beccheria in volgare o alla boucherie francese che significa macelleria, da “becco”, il caprone che rappresentava l’animale macellato per eccellenza.
Il mercato era infatti inizialmente destinato al macello e alla vendita delle carni; con il tempo, divenne un mercato per la vendita del pesce, della frutta e della verdura.
“Vuccirìa” in palermitano significa “Confusione”. Oggi, la confusione delle voci che si accavallano e delle grida dei venditori (le abbanniati) è uno degli elementi che, maggiormente, caratterizza questo mercato palermitano.
A partire dagli anni 2000 la Vucciria è diventata una delle sedi della movida palermitana.
FONTE: La Vucciria
Comm Linda cidade. Adoro Cam yaman